La ricerca ha portato alla luce l’esistenza di una patologia denominata “insufficienza venosa cerebro-spinale cronica” o CCSVI dal suo scopritore, il prof Paolo Zamboni chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara. La CCSVI consiste in una “alterata condizione emodinamica” del sistema venoso: il sistema venoso non permette un regolare deflusso del sangue nel sistema nervoso centrale (SNC). In particolare sono le vene cervicali e toraciche che presentano malformazioni tali da rallentare il flusso sanguigno o addirittura invertirlo.
Le vene interessate dalle anomalie che provocano la CCSVI sono principalmente giugulari interne, vertebrali, lombari, azygos, emiazygos e iliache.
I difetti riscontrati sono di varia natura: stenosi, setti endoluminali, ostruzioni membranose, torsioni, inversioni delle valvole e presenza di tessuto fibrotico.
Il prof. Zamboni e il dr Salvi – neurologo dell’ospedale Bellaria di Bologna – hanno individuato l’esistenza di una correlazione tra la CCSVI e la sclerosi multipla: le stasi sanguigne dei vasi venosi cerebrali e toracici potrebbero essere la causa iniziale delle placche sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla. I risultati delle loro osservazioni sono stati raccolti in una pubblicazione del 2008 intitolata Chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis che rappresenta lo studio di riferimento del mondo scientifico internazionale che si occupa di CCSVI.
L’immagine sopra rileva una stenosi venosa:
(A) lato destro del collo: arteria carotide comune (CC), con afflusso cerebrale (rosso), e la vena giugulare interna destra (IJVr), con deflusso cerebrale normale (blu).
(B) stesso paziente, lato sinistro: stenosi della vena giugulare interna sinistra (IJVl) a causa di corona circolare (frecce nere) con reflusso (rosso) e la grave riduzione del lume.
A confermare la teoria concorre la presenza anomala di depositi di ferro intorno alle vene cerebrali e a livello encefalico e spinale.
Nel mese di agosto 2012 è stato reclutato il primo paziente di uno studio “randomizzato multicentrico per la valutazione dell’efficacia e sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla” denominato Brave Dreams (Sogni coraggiosi), fortemente osteggiato in Italia. Lo studio durerà almeno due anni ed è atteso per il febbraio 2014 il primo outcome. Qui il link ufficiale al trial.
I ricercatori hanno individuato la presenza della CCSVI in altre patologie (Sindrome di Ménière, Sindrome di Arnold-Chiari, Sindrome da fatica cronica, alcune forme di cefalee notturne e disturbi del sonno), risultato che permette di chiarire il quadro sintomatologico specifico della CCSVI e di considerare questa patologia come un’entità patologica a sé stante.
Di conseguenza, Assi.SM onlus prende atto dello stato dell’arte della ricerca e tratta la CCSVI come categoria distinta, ancorché connessa alla sclerosi multipla, in questo link.
APPROFONDIMENTO
Video: Consigliamo la visione di questo video che contiene spiegazioni molto semplici e accessibili a tutti riguardanti la circolazione del sangue e i problemi connessi causati dalla CCSVI
27/01/2012, I venerdì dell’universo